Quando
22.Dic.2023 H: 19:00
Cosa ne faremo di tutti questi errori?
Enrica Tesio, torinese, ha tre figli, un amore e un mutuo. È copywriter da quando aveva vent’anni. Ha esordito per Mondadori nel 2015 con “La verità, vi spiego, sull’amore”, dal quale è stato tratto un film per la regia di Max Croci. Per Giunti ha pubblicato la raccolta “Filastorta d’amore: Rime fragili per donne resistenti”, per Bompiani “Dodici ricordi e un segreto” (2017) e “Tutta la stanchezza del mondo” (2022), da cui è nato uno spettacolo con Andrea Mirò. “I sorrisi non fanno rumore”, ultimo romanzo pubblicato con Giunti, uscito alla fine di ottobre, è la sua ultima fatica.
Il nostro appuntamento di Natale, quest’anno, è con Enrica Tesio che torna in Fondazione Mirafiore con la lectio “Cosa ne faremo di tutti questi errori?” che prende spunto dal suo ultimo libro “I sorrisi non fanno rumore”. Fresco come il vento dell’est che porta con sé Mary Poppins, questo è un romanzo di adulti e di bambini, di elfi natalizi e e-mail dirette in Lapponia a Babbo Natale, di addii, di guai e d’amore, che ci racconta noi stessi, il nostro tempo veloce, le ipocrisie in cui troppo spesso stritoliamo i nostri desideri. Con il suo timbro inconfondibile Enrica Tesio scrive una fiaba metropolitana amara e dolce, capace di farci sorridere nel buio.
“Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere concentrata come un dio, esercitare l’amore in ogni momento, perché l’amore è esercizio di presenza”: questo pensa ogni madre quando rimprovera a sé stessa una défaillance, e questo pensa anche Antonia, detta Toni, brillante scrittrice di libri illustrati, che il suo ex marito chiama mélomamma ma è solo la genitrice affaticata di una figlia preadolescente e non riesce a perdonarsi tutta la stanchezza che ha nel cuore. Ma Toni non molla, ogni mattina si sveglia e affronta una nuova giornata, anche quando il Natale si avvicina con i suoi obblighi di riunioni familiari e tintinnante felicità che per lei suonano in contraddizione. Continuare a correre e stringere i denti, però, non sempre è la strategia giusta: il rischio è di fermarsi all’improvviso e dire la verità tutta insieme. È così che una mattina di dicembre, davanti a una platea di bambini e insegnanti, Toni guarda il buio oltre il cono dei riflettori e dice poche parole che infrangono irrimediabilmente il tabù del Natale. Subito intorno a lei si leva un’ondata di sdegno che attraverso i social diventa una tempesta, capace di travolgere tutto e di scaraventarla indietro, al cuore della sua infelicità: in quel posto dove ciascuno è costretto a guardare negli occhi sé stesso per capire come risalire. Un posto dove si può essere molto soli, ma può anche capitare di incontrare qualcuno come Riccardo, che a Toni ricorda: “A qualcosa serviranno, tutti questi errori”.